010 — Dopo lo scoppio della cosiddetta pandemia e a causa della conseguente chiusura dei principali punti di ritrovo per le persone, come bar e circoli sportivi e culturali, le campagne della mia zona risultano ormai sovra-affollate, tant'è che alcuni posti che fino a dodici mesi fa venivano frequentati ed occupati soltanto dal sottoscritto sono diventati meta di visitatori e curiosi.
In poche parole, spesso ho dovuto cercare una sistemazione alternativa, non senza un pizzico di disappunto e di incredulità per quell'aumento improvviso del traffico.
Le pietre, però, sono pronto a difenderle dall'assalto di chiunque; ancora ne conservo, per fortuna, l'accesso esclusivo.
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011 — Di fronte alle pietre ci passano pure diversi cani, accompagnati dai rispettivi padroncini. Ormai li conosco quasi tutti.
La più tenera è, in assoluto, una piccolissima cagnetta con il manto color marroncino chiaro. Si chiama Stella.
All'andata Stella viaggia bella comoda, dentro ad un passeggino per cuccioli d'uomo; al ritorno invece, sfreccia allegra, per quanto le è possibile. Con le sole zampette di davanti.
Il retro-treno, invece, è poggiato su una specie di carretto a due ruote, legato alla vita da un grazioso gioco di funi, spaghi e nastri adesivi. Un pomeriggio, Stella vestiva pure un elegantissimo tulle rosa ad ingentilirne la figura.
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012 — Il mio adoratissimo primo e per ora unico cane è morto, ormai, da quasi ventiquattro mesi.
Nel mio paese ci saranno almeno altri sette mila bipedi, a parte me.
La domanda più frequente che mi rivolgono, dopo avermi visto per tredici lunghi anni felicemente a spasso con il mio quattro zampe, in lungo e in largo per piazze, aiuole e strade, è sempre la stessa: — E tu non ce l'hai più il cane?
Lo considero, in un certo senso, il prezzo da pagare per finire di elaborare il lutto, cosa che peraltro, mi sembra, sono riuscito a fare piuttosto bene.
Riesco a rispondere, tutto sommato, con una buona dose di serenità e di tranquillità in allegato.
Spiego puntualmente che un piccolo problema alla cistifellea, oltre che la naturale azione dell'età e del tempo che passa, hanno fatto si che il mio compagno levasse le tende in favore del suo ultimo, definitivo e spettacolare viaggio interstellare.
Spero di raggiungere presto “quota sette mila”, che significherebbe aver dato la stessa identica risposta a tutti i miei compaesani.
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013 — Ugo è un cane dal pelo grigio, di tredici anni.
M., il suo padroncino, mi ha raccontato che ormai stanno affiorando tanti piccoli acciacchi: le gambe di dietro iniziano a tremare, a cedere, ed ogni tanto, assieme all'urina, capita che Ugo pisci fuori un po' di sangue.
Ugo ormai lo incontro di frequente, che le passeggiate con i cani spesso seguono tempistiche assolutamente precise e regolari.
M. un pomeriggio mi ha confidato che fra mille anni, quando Ugo non ci sarà più, andrà in canile e adotterà l'esemplare più vecchio, per poi continuare con questa strategia ancora ed ancora.
Tutto in onore di Ugo.
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014 — Senza un cane è tutto più difficile. Mi riferisco all'affrontare il trascorrere del tempo.
Dopo che vivi per diversi anni assieme ad un quattro zampe, dopo che ci entri in simbiosi, è quasi impossibile riuscirne a farne a meno. Manco si trattasse di una sostanza stupefacente.
Sul piano della compagnia, un cane non ha prezzo.
Passeggiare con Cartesio era una delle cose che mi faceva più uscire fuori di testa, in assoluto.
Principalmente per le scariche di serenità e buon umore che ricevevo puntualmente in cambio, ogni giorno.
— E cosa stai aspettando a prendertene un altro? — mi chiedono.
— Prima devo farmi almeno due viaggi fuori dall'isola — replico.
Perché con un quattro zampe sotto la propria responsabilità non è sempre un'attività agevole da svolgere. A meno che non lo si porti appresso, è ovvio.
Ma in realtà credo che un po' di stacco tra una storia e l'altra non possa che farmi bene.
Seppure abbia la netta sensazione che ci sarà almeno un altro cane ad addolcirmi l'esistenza, prima della mia morte, sono fermamente intenzionato a rispettare il mio proposito.
Sarà dura, ma devo resistere.